Audi Q5: l’insospettabile leggerezza dell’essere…una grande SUV

28.02.2019

Ho avuto la possibilità di guidare una nuova Audi Q5 per realizzare un lavoro per la testata turistica Weekend Premium. Ho realizzato un servizio completo che potrete vedere su weekendpremium.it, ma le sensazioni provate guidando su ogni genere di terreno questa grande SUV sono talmente fresche ed impresse, che non potevo non raccontarvele, come le racconterei ad un amico che mi chiedesse consigli. Non vi parlerò quindi di comfort, abitabilità, raffinatezza, dotazioni tecnologiche e una qualità complessiva impeccabile fatta di materiali piacevoli al tatto ed alla vista ed accoppiamenti perfetti. Questo me lo aspettavo da una vettura di questo tipo con i quattro anelli ben impressi sulla scultorea calandra anteriore. Ci sono invece aspetti che sono riusciti a sorprendere anche me, abituato per motivi professionali a guidare diversi tipi e modelli di automobili. Avrete notato che nei miei articoli cerco di evitare freddi dati freddi ed informazioni che ritengo siano già a disposizione in abbondanza, ma sensazioni e riflessioni, magari più personali, ma per questo meno scontate. Bene, della mia esperienza alla guida della nuova Q5 TDI quattro s tronic vi racconterò solo questo, quello che non mi aspettavo da una SUV di questa mole e dimensioni. Prima di tutto l'agilità, la reattività ed una sensazione di leggerezza che ti porta a guidarla in una maniera tanto semplice e rilassata andando a passeggio, quanto in modo sportivo e gratificante quando decidi di divertirti un po'. Ti accorgi che alzando il ritmo sei portato a guidare con la stessa facilità e soddisfazione che avresti al volante di una compatta sportiva. Assetto, bilanciamento dei pesi e trasferimenti di carico in curva sono quelli che non ti aspetteresti da una SUV di questa taglia e in grado di disimpegnarsi alla grande anche nell'offroad. Il gioco è reso ancora più divertente dal comportamento del cambio S tronic a 7 rapporti che risulta confortevolissimo nella guida rilassata, tanto reattivo veloce ed in grado di snocciolare i rapporti uno dopo l'altro senza soluzione di continuità mantenendo sempre il motore a regime di coppia massima, un vero piacere nel piacere di guidare. Il mio racconto di quello che non mi sarei mai aspettato e quindi che più mi ha positivamente impressionato, sono i consumi. Fino a non molto tempo fa e, nell'immaginario collettivo ancora oggi, questo genere di mezzi sono associati a consumi esagerati. Bene in un viaggio che ha compreso autostrada, strada statale, urbana e persino una puntata su tornanti montani sono arrivato a fine giornata con il computer di bordo che indicava un consumo medio di 7,5 litri per 100 km, giuro che ho provato economicissime citycar, con dati dichiarati che avevano del miracoloso, che un risultato come questo se lo sognavano. Quattro anelli, una parola "quattro" scritta minuscola da sempre e una Q maiuscola sono riuscite a sorprendermi al di là dei valori da sempre riconosciuti e riconducibili ad essi...

Marco Fasoli