Eccellenze italiane: SPII, 62 anni di storia al servizio delle soluzioni di mobilità

19.02.2019

Oggi voglio iniziare a raccontare di eccellenze italiane, e ce ne sono molte nel comparto tecnologico. Aziende per lo più sconosciute ai non addetti ai lavori, ma che con il loro lavoro di ricerca e sviluppo, progettazione e realizzazione, danno il loro contributo a disegnare il nostro futuro. Ho sempre sostenuto la profonda differenza che trovo tra il concetto di automobile, che potrà cambiare, ma mai perdere il suo lato emozionale e di rappresentazione del proprio stile di vita, e le soluzioni per la mobilità. Ovvio che queste ultime siano topiche per risolvere i problemi che aeree urbane sempre più congestionate e popolazione sempre più numerosa impongono di raccogliere come sfide per il futuro. Treni ad alta velocità, trasporto pubblico elettrico e soluzioni di ricarica ad essi dedicate fanno proprio parte del core business di una realtà come la SPII di Saronno. Fondata nel 1947 da Angelo Foiadelli come Studio Professionale di Ingegneria Industriale, ha contribuito da subito alla ricostruzione del tessuto industriale del Paese uscito a pezzi dalla guerra. Da li, dopo essersi trasferita a Saronno, dove ha sede ancora oggi, la SPII ha saputo come poche altre realtà crescere ed evolversi. Il segreto, come per tutte le eccellenze presenti da così tanti anni sul mercato, non è stato limitarsi ad adattarsi ai tempi, ma quello di anticiparne esigenze e progettare il futuro come fosse presente. Oggi SPII fornisce tecnologia per treni ad alta velocità (hardware e software), ma progetta e realizza anche soluzioni per il trasporto elettrico. Autobus elettrici, stazioni di ricarica e creazioni di reti integrate per una fornitura di servizi per una mobilità a 360° "chiavi in mano". Spostare la maggior parte di persone all'interno delle città e tra una città e l'altra in modo veloce, efficiente e a basso impatto ambientale può essere un obiettivo raggiunto molto più rapidamente e semplicemente creando una rete in grado di sostituirsi al trasporto privato. Per quello, auspico che si continuino a realizzare mezzi emozionanti in grado di appassionare anche le generazioni future. Del resto una ricerca recente ha messo in evidenza come i giovani snobbino le automobili in quanto giudicate poco coinvolgenti ed emozionali...meditiamo su questo.

Marco Fasoli