Inventare il futuro guardando al migliore passato: la lezione della concept BMW R 18

28.05.2019

Si è appena concluso il weekend del Concorso di Eleganza di Villa d'Este, appuntamento che richiama appassionati e collezionisti da tutto il mondo, che vede sfilare le più prestigiose, rare e preziose sculture a quattro e due ruote di tutti i tempi. Una formula che negli anni si sta sempre più avvicinando a quella originale, quando le protagoniste non erano automobili del passato, ma le migliori creazioni di carrozzieri e produttori . Insieme ad autentici capolavori dal valore inestimabile, le Case espongono infatti sempre più spesso anche concept e visioni di un futuro che, in questo caso, attingono alla loro migliore tradizione e dna, per abbinare fascino e suggestioni che trovano la loro giustificazione nella storia del Marchio, a tecnologie e soluzioni futuribili. Se il futuro della mobilità spinge forte verso un futuro che appare oramai tracciato, trovo che bilanciare questo processo che potrebbe togliere appeal ed emozionalità ad oggetti che di questo hanno bisogno, con richiami al dna ed al fascino di icone del passato, sia la carta vincente per non fare smettere di far innamorare e suscitare emozioni ai clienti. Uno stile che riproponga stilemi e richiami al passato contribuisce, secondo me, a rendere più "umani" ed amichevoli, mezzi che altrimenti rischierebbero di spaventare o "raffreddare" gli appassionati. Formule come quella presentata da BMW con la sua R18, potrebbero risultare vincenti nel vestire di fascino e calore, tecnologie fredde e destinate a divenire standard per tutti i brand e modelli, quindi inefficaci per differenziare i prodotti e renderli riconoscibili e riconducibili a valori e storie da raccontare.

Marco Fasoli