Jeep: radici profonde per spingersi nel futuro

03.09.2020

Ho appena seguito la presentazione delle nuove Jeep Wrangler ibrida plug-in e del concept della Grand Wagoneer, anch'essa dotata della medesima tecnologia. Non mi soffermo sui prodotti di cui potete potrete leggere in ogni dove, ma su come sono stati presentati. Jeep è più di un semplice marchio automobilistico, tanto che per molti la parola Jeep identifica addirittura l'intero settore delle fuoristrada, nemmeno Coca Cola è arrivata a tanto. Un patrimonio inestimabile preservato si da prodotti sempre coerenti con lo spirito originario, modelli rimasti a presidiare segmenti oramai pressoché spariti come quelli delle fuoristrada dure e pure come Wrangler, ma anche uno splendido lavoro in termini di comunicazione. La presentazione di oggi, nel caso di Wrangler ha ripercorso con immagini spettacolari tutta la storia e quello che ha rappresentato e rappresenta ancora Wrangler e le sue origini mai sconfessate che appaiono ancora evidenti con le varie CJ, solo dopo questa full immersione nella più pura essenza di Jeep si è parlato della nova tecnologia "e". Stesso meccanismo, secondo me vincente, per introdurre il ritorno del nome Wagoneer nella gamma Jeep: una serie di immagini per raccontare un mito che, oltreoceano, ha per la prima volta abbinato concetti di lusso con capacità e robustezza da fuoristrada autentico. Una comunicazione che continua ad alimentare le profonde radici della storia del marchio, toccare lorde emozionali che vanno oltre alla presentazione di automobili, ma raccontano aspirazioni, passioni e stili di vita. Un'operazione secondo me indispensabile per puntare lo sguardo verso il futuro, si può crescere in altezza solo con radici profonde che non vanno mai dimenticate.

Marco Fasoli