Ripensare alla funzione dell’automobile in un mondo che sarà diverso

07.04.2020

Stiamo vivendo il periodo più difficile dal dopoguerra, Per la maggior parte di noi una situazione di questo tipo non era nemmeno immaginabile e quello che verrà dopo rimane avvolto da aura di imprevedibilità che può fare paura, ma che volendo essere propositivi, potrebbe anche consentire un ritorno ai valori più autentici della nostra quotidianità. Generalmente dopo periodi tanto cupi e soppressioni forzate delle libertà individuali, si è sempre assistito a reazioni formidabili. Sono convinto e auspico che tutti usciremo dalle nostre case un po' cambiati, con nuove idee e una gran voglia di fare e di vita reale.Dopo un'overdose indotta di online e virtuale, potrebbe esserci una voglia irrefrenabile di vita vera, di leggerezza, magari con meno disponibilità, ma più entusiasmo e consapevolezza. L'automobile, potrebbe nel post virus, riacquistare molti dei valori che ha sempre avuto sia a livello sociale che psicologico e funzionale, ma che negli ultimi anni erano stati messi in secondo piano. La libertà di spostamento che consente un'automobile o una motocicletta sono inarrivabili da qualsiasi altro mezzo e in un mondo che per forza di cose dovrà rivedere molte delle abitudini passate, immaginarsi una riscoperta di un turismo a corto raggio favorito dalle bellezze del nostro Paese a discapito dei voli internazionali non credo sia utopico. L'automobile ha sempre accompagnato le fasi di ripresa economica, come strumento, ma anche come oggetto dove trasferire le proprie ambizioni e la rappresentazione di sé. Difficile pensare che nel medio termine si potrà tornare ad affollare stazioni ed aeroporti, senza contare che c'è una generazione che non conosce minimamente le bellezze italiane, bellezze che vanno ben oltre alle stazioni dell'alta velocità. Un'Italia fatta apposta per essere scoperta con mezzi privati, auto e due ruote. Credo che anche il car sharing, quantomeno a livello psicologico, possa subire dei rallentamenti, credo invece che tornerà predominante il concetto di mezzo proprio. Forse anche i ragazzi, dopo questi mesi di astinenza dalla vita reale, potranno riscoprire quanto sia più gratificante e piacevole una gita domenicale in compagnia in sella ad un cinquantino...che non costa di più di uno smartphone all'ultima moda. Voglio credere che questa severa lezione riporterà la voglia di libertà, di godere delle cose più semplici, ma più autentiche, osservare il mondo non attraverso uno schermo, ma dal parabrezza di una vettura a da dietro alla visiera di un casco...voglia di vita reale.

Marco Fasoli