Sicurezza: la superiorità del fattore umano

16.10.2020

Una interessante conferenza sulla sicurezza organizzata da Volvo alla quale ho partecipato ieri, mi fornisce lo spunto per qualche riflessione forse un po' controcorrente. Innanzitutto ho apprezzato molto due concetti espressi dal Presidente di Volvo Italia e di UNRAE: il primo in merito alla democratizzazione delle tecnologie che non devono essere strumento di "marketing" ma condivise con tutti i costruttori diventando uno standard, una filosofia propria del marchio Volvo dall'introduzione della cintura di sicurezza a tre punti, il secondo in merito alla predominanza assoluta del fattore umano. A dispetto di tutti i messaggi sbandierati con troppa faciloneria su sistemi di assistenza alla guida che sostituiscono il guidatore, questo deve rimanere sempre al centro dell'azione di guidare, mentendo in ogni momento il controllo della situazione. Gli ADAS devono intervenire in situazioni tali in cui per motivi eccezionali, il guidatore non abbia mia possibilità di farlo. Questi due punti mi sembrano fondamentali. La tecnologia non deve diventare alibi per incapacità e superficialità nella guida ne' tantomeno consentire distrazioni. Su questo concetto che condivido al 100%, mi spingo ancora oltre. Nessuno oggi parla più di insegnamento delle tecniche di guida. Sapere guidare è il primo passo secondo me per affrontare i temi legati alla sicurezza. Auto tanto semplici da lanciare in velocità, che ti danno la sensazione di essere talmente sicure e di poter intervenire comunque in caso di pericolo, tanto da allentare la giusta concentrazione sono un'arma a doppio taglio, tanto più in mano a giovani che da sempre hanno una percezione di invincibilità e sottovalutazione del rischio. Proprio su questo punto dissento con le raccomandazioni di dare ai giovani automobili di ultimissima generazione e dotate di tutte le assistenze del caso. Credo invece sarebbe opportuno insegnare prima a guidare auto semplici sulle quali esercitarsi ad avere il pieno controllo di ogni dinamica e a reagire in caso di situazioni potenzialmente pericolose. Imparare a guidare, ma guidare davvero. Un po' come si fa con la matematica, prima di autorizzare l'utilizzo della calcolatrice si insegna il procedimento manuale, viceversa non si potrà mai avere la percezione e la consapevolezza di quello che si sta facendo.

Marco Fasoli